LA PRESA     ( possibili imperfezioni. 1° )

 

Scritto da SAVINO FREDA ( istruttore portieri settore giovanile FOGGIA CALCIO categorie esordienti, giovanissimi, allievi, berretti ) .

 

 

 

Abbiamo visto, esaminando la parata in presa bassa, media e alta, che prerogativa dell’intervento è  posizionarsi dietro la palla; però, situazioni di gioco molto rapide o ravvicinate al portiere ovvero deviazioni improvvise non sempre glielo consentono. Il portiere, pertanto, per effettuare ad esempio la parata laterale su di un tiro alto, protrae d’istinto le braccia ( lateralmente ) verso la traiettoria percorsa dal pallone e, in questo rapido movimento, può correre il rischio di non avere le mani allineate e quindi di non poter effettuare la presa posizionando i pollici e gli indici a formare un triangolo o un cuore rovesciato ( secondo l’altezza della sfera ), rischiando così di farsi sfuggire il pallone e/o di subire una rete. Come si nota da questa foto dimostrativa, il braccio esterno rispetto alla traiettoria del pallone ostruisce la visuale e, pur estendendosi, non riesce a far avvicinare la mano destra a quella sinistra e soprattutto non può effettuare naturalmente quella torsione che permetterebbe ai pollici e agli indici di essere vicini tra loro.

 

 

 

                                       

 

 

 

 

 

 

Pertanto si ottiene una presa non idonea per l’altezza raggiunta dalla sfera, ma piuttosto simile a quella utilizzabile per la parata in tuffo laterale sui palloni radenti il terreno, dove la mano posta sulla sfera serve al bloccaggio definitivo schiacciandola  al terreno dopo che la mano posta dietro ne  ha fermato la corsa, parata che in gergo viene denominata in triplice presa.

Se poi la traiettoria della sfera è molto angolata, la presa non può neppure essere accennata, in quanto, estendendo al massimo le braccia, la mano esterna rispetto alla traiettoria del pallone è decisamente distante dalla mano interna, la quale può soltanto deviare la sfera indirizzandola lateralmente alla porta.

Per poter effettuare la parata in presa alta su palloni scagliati da breve distanza o comunque su palloni dei quali il portiere ha percezione solo all’ultimo istante, si consiglia l’inclinazione laterale del busto nella direzione della palla, così da  poter avvicinare il braccio esterno a quello interno, e di porre la testa ( anch’essa inclinata lateralmente verso il pallone ) tra le braccia, così da avere libera la visuale, infine effettuare la parata in presa.

Con l’ausilio di questa foto osserviamo come l’angolazione delle braccia è particolarmente accentuata data la traiettoria della palla ( non molto angolata, all’altezza del viso ) e le mani pertanto sono disposte con i pollici e gli indici a formare un triangolo.

 

                                      

 

 

 

Se la traiettoria della sfera fosse stata più alta e più angolata, le braccia sarebbero state completamente estese e le mani disposte con i pollici e gli indici a formare un cuore rovesciato.

 

Un altro accorgimento tecnico da utilizzare simultaneamente a quanto sopra descritto è lo spostamento in diagonale della gamba interna rispetto alla traiettoria del pallone, così da avvicinare rapidamente il busto alla sfera e offrire un valido sostegno al tronco il quale si troverebbe sbilanciato ( in quanto fuori dal baricentro ) senza tale movimento opportuno.

 

Queste foto mostrano l’una l’approssimativa tecnica d’intervento, l’altra l’efficacia del gesto tecnico corretto sopra descritto.

 

                                    

 

 

 

PER INFORMAZIONI E CHIARIMENTI          savino.freda@ilportiere.it